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Creazioni

Gocce di pioggia su finestra

"Lacrimosa"

(In Cantiere) Di e con Simone Zambelli

Assistenza coreografica: Arabella Scali

zerogrammi.org/lacrimosa

Se l’amore ci trasforma in splendidi cigni, cosa succede al corpo quando l’amore finisce?

“Lacrimosa” ha inizio con la morte del cigno, con la fine di un amore, con la restituzione della nostra solitudine.  Immagine perduta, consumata, che si desidera ardentemente ritrovare, quella del cigno, è oramai una figura di passaggio, un corpo senza più ali, nudo, senza più forze e volontà volo. Ridotto alla terra, come tutte le cose che lo circondano, il cigno torna ad essere un corpo umano, imprigionato tra le mura domestiche dove ogni cosa ha il giusto peso, la giusta misura. Qui, tenuto in trappola dalle sue stesse reazioni emotive, brama una via di fuga per tornare alla sua forma originaria, essere senza più corpo, senza più catene che lo costringano alla terra. Ma può un uomo tornare a volare?

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"Ombelichi Tenui" ballata per due corpi nell'aldilà

In Scena

Di e con Simone Zambelli e Filippo Porro

Due corpi (?) affrontano un viaggio nell’aldilà. Sfiorando la tradizione, il grande topos della discesa agli inferi. Odisseo, Achille, Eracle, Orfeo, Enea, eroi solitari in cerca di risposte tra passato e futuro. Oggi chi più si addentrerebbe nell’Ade? E in cerca di cosa? Di certo non eroi ma due semplici comparse; si incontrano, si riconoscono, per poi perdersi in un bicchiere d’acqua. In balìa l’uno dell’altro tentano di abbracciarsi per l’ultima volta e di raccontare ciò che sono stati.

foto Paolo PortoAU0A3832.jpg

"Non Ricordo"

Repertorio

Di e con Simone Zambelli

dal latino: re- indietro cor- cuore.

Richiamare in cuore, riportare al cuore, sede della conoscenza profonda per gli antichi. Il ricordo richiama nel presente del cuore e del sentimento qualcosa che non è più qui o non è più adesso. Non nella sua forma originale. E che però, per il solo tornare in cuore, rivive - non sogno fatuo o fantasticheria, ma sentimento concreto, esperienza diretta. Non è molto chiaro se si tratti di qualcosa che ci appartiene o di qualcosa che è svanito. Quanto ha di reale? Quanto di immaginazione? Bisogna considerarlo positivo per essere accaduto o negativo per esser finito? Si tratta del miglior regalo che un momentoindimenticabile può lasciare? È triste ricordarsi che qualcosa non accadrà di nuovo?  Ricordo inteso come simbolo di un’intera umanità, legame coeso che ci tiene uniti nella medesima condizione di essere umani.

“…E mi chiesi se un ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto”. (Woody Allen)

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